giovedì 28 luglio 2011

SCUSE

A tutti i cari lettori porgo le mie scuse più sentite ma è un periodo abbastanza complicato.Spero di potere al più presto continuare a postare!Sicuro della vostra comprensione, l'occasione mi è particolarmente gradita per salutarvi tutti in un abbraccio virtuale!        con osservanza
claudio tedesco

domenica 10 luglio 2011

LIBIA:IL GIORNALISMO COME ARMA DI GUERRA

UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARMENTE SENTITO ALL'AMICA MARIA PIA PER AVERCI TRASMESSO QUESTO ARTICOLO!

AfricaDI MADHI DARIUS NAZEMROAYA
Information Clearing House
La verità in Libia gira su sé stessa. La NATO e il governo libico stanno dando versioni contraddittorie. La NATO dice che il regime libico cadrà nel giro di pochi giorni, mentre il governo libico dice che i combattimenti a Misurata finiranno in due settimane.
Durante la notte, il suono dei jet della NATO che sorvolano Tripoli può essere udito fin sulla costa del Mediterraneo. Tripoli non viene bombardata da alcuni giorni, ma i rumori dei sorvoli sono stati numerosi. L’Alleanza Atlantica sceglie deliberatamente la notte per disturbare il sonno dei residenti nel tentativo di seminare il panico. I bambini piccoli in Libia hanno oramai perso il sonno nel corso di questa guerra. Questa è solo una parte della guerra psicologica che è stata ingaggiata. Si vuole distruggere lo spirito dei libici. È una cosa in più rispetto alle dure ferite imposte dall’inganno e dalla sedizione.

Nello stesso contesto, la guerra dei media contro la Libia prosegue senza sosta. L’Hotel Rixos della capitale, dove è alloggiata la maggioranza della stampa internazionale, è un covo di bugie e narrative distorte dove i giornalisti stranieri stanno contorcendo la realtà, capovolgendo gli eventi e disinformando per giustificare la guerra della NATO contro la Libia. Ogni resoconto e ogni comunicato notizia inviati dalla Libia dai reporter internazionali deve essere vagliato e analizzato. I giornalisti stranieri mettono in bocca le parole ai libici e sono ciechi di propria iniziativa. Hanno ignorato le morti dei civili, gli evidenti crimini di guerra perpetrati contro il popolo libico e i danni alle infrastrutture, dagli alberghi ai porti e agli ospedali.

Un gruppo di ragazzi libici ha spiegato in una conversazione privata che quando parlano con ireporter dovrebbero fare la parte di due persone. Mentre uno sta rispondendo a una domanda, gliene viene fatta subito un'altra. Nel processo la risposta alla prima domanda viene usata come risposta alla seconda. Negli ospedali libici i report stranieri cercano di non parlare dei ferimenti e dei decessi. Vanno solo negli ospedali per parlare con una sorta di imparzialità, ma descrivono il nulla e ignorano quasi tutto quello che conta. Si rifiutano di narrare la storia da tutti i punti di vista. Senza ritegno anche di fronte ai ferimenti dei civili, il genere delle domande poste da molti giornalisti ai dottori, agli infermieri e al personale degli ospedali è dello stesso tenore di quelle che avrebbero rivolto al personale militare o alle forze di sicurezza.
La CNN ha addirittura mostrato un report da Misurata di Sara Sidner dove viene mostrata la sodomizzazione di una donna con un manico di scopa da parte dei soldati libici (individuati nei soldati di Gheddafi, per demonizzarli). In realtà il video parla di un fatto privato ed era una cosa accaduta prima del conflitto. È avvenuta a Tripoli e l’uomo ha l’accento di Tripoli. Questo è il tipo di fabbricazione che i media mainstream stanno diffondendo per favorire la guerra e l’intervento militare.
Ci sono ora indagini in corso per dimostrare che sia stato usato uranio impoverito contro i libici. L’uso di uranio impoverito è un crimine di guerra. Non è solo un attacco diretto, ma lascia anche tracce radioattive che minacciano l’esistenza dei bambini di domani. Anche le future generazioni subiranno l’effetto di queste armi. Queste generazioni del futuro sono innocenti. Usare l'uranio impoverito è come se gli Stati Uniti avessero disseminato armi nucleari in Germania o in Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale, ritardando la detonazione per il 2011. Questo sarebbe un argomento importante da trattare nei notiziari sulla Libia e tutti i giornalisti stranieri ne sono venuti a conoscenza, ma quanti ne hanno parlato?
La Ionis, una nave che da Benghazi ha attraccato a Tripoli il 23 giugno, stava trasportando più di cento persone che volevano lasciare Benghazi per riunirsi alle famiglie a Tripoli. I giornalisti stranieri venivano da tutto il mondo. La CNN, la RT e la Reuters erano schierati contro di loro. Tra i resoconti stranieri ce n’erano parecchi che non avevano idea di quello che stesse succedendo in Libia e stavano lavorando sulla base di disinformazioni diffuse dalle rispettive emittenti e nazioni. In una discussione informale, quando questi giornalisti sono stati interrogati sulle basi delle loro asserzioni, non sono riusciti a rispondere e hanno fatto una figura grama. Una giornalista dell’Europa occidentale ha detto che le defezioni nel governo di Tripoli erano oramai incontrastabili, ma quando è stata contraddetta da un collega è riuscita solamente a citare la “defezione” di un atleta.
L’arrivo della nave dei passeggeri era una cosa insignificante, perché era il sintomo che la secessione politica della Libia era già avviata. Quando le famiglie e le persone fanno la spola da una parte all’altra della Libia, questo è un segno della presenza di una qualche linea divisoria tracciata in modo temporaneo o permanente.
La Chiesa Cattolica Romana in Libia è stata anche lei sconvolta e ferita. La posizione di Padre Giovanni Martinelli, il Vescovo di Tripoli, è in contrasto con quella degli Stati Uniti e quella della NATO. Sono stati interrotti i contatti con le chiese cattoliche e le comunità di Benghazi e dei suoi dintorni. Il Vescovo Martinelli ha perso alcuni cari amici nel conflitto che non avevano niente a che vedere con le guerre o con ostilità di qualsiasi tipo. Cosa hanno detto i giornalisti stranieri e le agenzie di stampa di tutto questo?
I giornalisti hanno la responsabilità di dire il vero e di riportare gli argomenti importanti. Alcuni lo fanno, ma le loro storie vengono modificare oppure mai pubblicate o trasmesse. Altri non dicono niente e invece si inventano le storie. È adesso responsabilità dell’opinione pubblica valutare le notizie che arrivano dalla Libia con un po’ di buon senso. La molteplicità delle fonti è solo l’inizio.

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Fonte: http://www.globalresearch.ca/index.php?aid=25441&context=va
30.06.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

NUCLEARE:ENERGIA SICURA

DALL'AMICO FABIO DONNINI RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO RINGRAZIANDOLO PER LA SUA PREZIOSA COLLABORAZIONE!               Una premessa su questa sezione (io adoro le premesse) : può sembrare che analizzi i numeri dei morti con freddezza. Forse è necessario, per farne uno studio. Ma sappiate che per me 1000 vite sono più importanti di una vita solo numericamente: una vita umana è importante già da sola.

Černobyl. Fukushima. Grandi tragedie che non vanno dimenticate, ma neanche esagerate sull’onda dell’emotività. Vediamo rapidamente un po’ di cifre.

 Per Černobyl - il cui disastro è stato causato dall’ errore umano – la IAEA nelle sue Q&A ( http://www.iaea.org/blog/Infolog/?page_id=25 rapporto del 2006 ) ha stimato in 4000 il numero di morti supplementari ( cioè di gente che avrebbe vissuto la propria intera vita ) dovute alle radiazioni per le presone più esposte alla catastrofe ( 600.000 nell’area attorno alla centrale ). Chiarisco: non 4000 morti istantanei, ma 4000 morti su una durata di vita media. Supponendo 70 anni, significa una perdita in vite umane di circa 57 all’anno. Un documento di interessante lettura, sempre della IAEA, dal titolo “Environmental consequences of the Chernobyl accident and their remediation: twenty years of experience.” si trova qui http://www-pub.iaea.org/MTCD/publications/PDF/Pub1239_web.pdf

La centrale di Fukushima, danneggiata non da errori umani, è stata costruita nell 1969. Con tecniche di costruzione e di sicurezza molto inferiori agli standard odierni. Nonostante tutto, ha retto bene il terremoto: è stata l’onda anomala che l’ha sommersa che ha mandato in corto il motore elettrico e i sistemi di sicurezza. Come dire: se fosse stata costruita 10 metri più in quota invece che a livello del mare, non avrebbe avuto questi problemi. E stiamo sempre parlando di una centrale del 1969! Un reattore EPR moderno – per la sua progettazione e sicurezza intrinseca – non avrebbe potuto avere ( e causare ) in alcun modo gli stessi problemi.

Questi i principali drammi del nucleare, ma anche le altre fonti di energia non scherzano. Nel solo incidente della centrale idroelettrica di Banqiao sono morte 171.000 persone, che fanno impallidire i 1918 morti del Vajont della nostra Italia. Anche l’installazione degli impianti fotovoltaici può causare incidenti. Certo, in questo caso muore una persona, ma se il numero di incidenti è elevato ne muoiono tante. Come fare quindi una valutazione di chi è più sicuro? Dato che il fine ultimo è produrre energia elettrica e in un modo o nell’altro bisogna produrre quella che si consuma, direi che un buon metro di misura è “quanti morti in rapporto all’energia prodotta”.

La tabella seguente ( trovata qui: http://nextbigfuture.com/2011/03/lowering-deaths-per-terawatt-hour-for.html ) è molto chiara (e per il nucleare include il disastro di Fukushima).
Fonte di energia Morti x TWh
Carbone - media mondo : 161 (26% dell'energia mondiale, 50% dell'elettricità)
Carbone - Cina : 278
Carbone - USA : 15
Petrolio : 36 (36% dell'energia mondiale)
Gas naturale : 4 (21% dell'energia mondiale)
Biofuel/Biomasse : 12
Torba : 12
Solare (tetti) : 0.44 (meno dello 0.1% dell'energia mondiale)
Eolico : 0.15 (meno dell' 1% dell'energia mondiale)
Idroelettrico : 0.10 (europe death rate, 2.2% dell'energia mondiale)
Idroelettrico - mondo : 1.4 (171.000 morti nella sola Banqiao)
Nucleare : 0.04 (5.9% dell'energia mondiale)

 E’ lo stesso discorso del viaggiare: un incidente d’auto provoca pochi morti, uno aereo anche centinaia. Ma se si deve fare tanta strada, volare è modo più sicuro per viaggiare. Mutatis mutandis per il nucleare.

Alla fine di questo lavoro è necessario riproporre il "dilemma"
Ritornare al nucleare ? "No", sarebbe la risposta più semplicistica. Se non ci sono centrali atomiche non può succedere niente.
Così come se non ci fossero ferrovie non avremo incidenti ferroviari, senza aerei incidenti aereonautici, senza automobili vittime sulle strade.
In realtà noi usiamo "Energia", elettrica in particolare, e dobbiamo trovare il modo più sicuro, meno inquinante e meno costoso per produrla.
Ognuno pensa che l'incidente aereo, quello ferroviario o automobilistico riguardino chi ne è coinvolto direttamente, gli altri lo guardano in televisione.
Invece la centrale nucleare sparge i suoi veleni in modo subdolo: io che sono maestro nel farmi i fatti miei potrei venire contaminato senza accorgermente!
Beh, non è così, è esattamente a rovescio.

Una centrale nucleare da 1.000 Megawatt produce in un anno 3 metri cubi di scorie pericolose (un cubo da un metro e mezzo di lato), da confinare o mandare al riprocessamento (e riutilizzare!)
E non sparge "nulla" nell'ambiente (le virgolette sono d' obbligo, in quanto l' unica energia che non sparge nulla é quella che non viene prodotta, e paradossalmente l' energia che non viene prodotta é quella che uccide di più, persino più di quanto sto per riportare qui sotto:

Una centrale a petrolio da 1.000 Megawatt rilascia in un anno, direttamente in atmosfera, attraverso la canna fumaria, 2.401.650.000metri cubi di inquinanti, di cui:

- 2.302.000.000 mc di CO2 (effetto serra, quello che a chiacchiere tutti vogliono bloccare)
- 91.000.000 mc di SO2 (anidride solforosa, piogge acide, nei polmoni diventa acido solforico, tumori, quelli che tutti vogliono evitare)
- 7.000.000 mc di NO2 (ossido di azoto, malattie dell'apparato respiratorio, tumori)
- 1.650.000 mc di polveri sottili (ancora malattie dell'apparato respiratorio, tumori)
- 68.000 mc di ceneri da smaltire in discarica di classe A come rifiuto tossico-nocivo (inquinamento dei terreni e delle falde, spargimento di sostanze altamente cancerogene).

 Ecco, moltiplicate questi numeri circa x 50 (solo per l'Italia, naturalmente) e avrete la misura del grande affare che state facendo con il "No al nucleare". Qui non c'è bisogno dell'incidente, ogni volta che respirate vi prendete la vostra "dose" sicura: se la prendono i pupi, nonno, l'ecologista, il furbo, il tonto, il bellimbusto, il ricco e il poverello...

 Nel link seguente è raffigurata l'incidenza del cancro al polmone in europa, espressa in eventi/anno ogni 100.000 persone. http://www.eurocadet.org/index.php?nav_id=294 Spazio a commenti e critiche , sentitevi liberi di taggare in questa nota i vostri contatti. Gli insulti non verranno censurati ma verranno lasciati da parte mia senza risposta, non sarò responsabile degli insulti di terzi in risposta ad altri insulti.

sabato 2 luglio 2011

LIBIA:UNA VERITA' AMARA SULLA GUERRA


 UN GRAZIE DI CUORE A MARIA PIA THE VOICE OF RUSSIA Libia - una verità amara sul  combattimento del paese  Il noto regista italiano documentario Fulvio Grimaldi ha sfatato il mito principale sulla situazione in Jamahiriya. Il popolo libico appoggia pienamente Gheddafi. A Roma l’ambasciatore Libico si rivelò una persona, dei pochi di alto rango, che stava felicemente dalla parte dei più forti. “Se vuoi il visto per Bengasi lo avrai a casa tua in pochissimo tempo. Se vuoi andare a Tripoli non ti darò alcun visto”, ha dichiarato l’ambasciatore.  Così sono entrato in un gruppo britannico di peace-makers che voleva conoscere la verità su cosa accade in quel paese, scrive Grimaldi.  La spedizione è arrivata in Tunisia con l’aereo, da dove si procede per la Libia via terra. La stampa occidentale ha richiesto un itinerario, dove secondo i media la situazione era particolarmente difficile e il gruppo ha visitati i luoghi prescelti e indicati. A Tripoli i visitatori stranieri sono stati controllati da giovani funzionari, dell'attuale regime, scelti per rimanere con il gruppo. Tuttavia a Grimaldi e ai suoi compagni di viaggio è stato permesso di visitare qualsiasi luogo e parlare con chiunque su qualsiasi argomento. Si trattava di una libertà non resa disponibile ai giornalisti andati  a Bengasi. L'unità nazionale e il fermo proposito di difendere il loro paese è ciò che  più ha colpito tutto il gruppo. Le lezioni scolastiche non hanno smesso per un secondo, e ora le scuole forniscono anche ulteriore formazione supplementare su come utilizzare le armi. Questa formazione è sia per i ragazzi che le ragazze. Il cosiddetti scudi umani,  si sono rivelati costituiti su base volontaria. Le città sulla costa mediterranea, devastate e tagliate fuori dalle truppe di Gheddafi, secondo i media occidentali, in realtà sono luoghi molto pittoreschi, con un buon sistema di approvvigionamento idrico e un'agricoltura fiorente. In ogni città, presumibilmente oppresse, la gente ha detto al giornalista italiano che hanno sentito parlare di tirannia da parte di Muammar Gheddafi dai loro parenti e amici all'estero, e il vero disastro è avvenuto solo quando sono iniziati i bombardamenti della Nato con lo scopo di proteggere il popolo. Da ogni intervista, afferma Grimaldi, viene, a poco a poco distrutta la storia dei media occidentali dell’ orribile aggressione del leader libico al suo popolo. La chiesa cattolica locale è diventato un luogo di pellegrinaggio. Le donne musulmane visitano il sacerdote romano tutti i giorni e gli chiedono di raccontare al mondo la verità sulla situazione del paese.  Al gruppo di Grimaldi tutti i libici hanno chiesto la stessa cosa. I cittadini libici  hanno già deciso volontariamente di difendere il loro paese per sei mesi. La gente del posto dice che l'esercito sta facendo del suo meglio per parlare alla popolazione civile di prendere parte alle ostilità. La popolazione locale non è analfabeta e non sembra intimidita, al contrario, Grimaldi ha sottolineato la loro dignità e il loro senso dell’onore . Abbiamo  detto prima e che la situazione in Libia non è così nera come Obama e dei suoi alleati della NATO stanno cercando di dipingerla. Tuttavia, ora che il Senato degli Stati Uniti ha dato il permesso ad Obama di prorogare l'attività in Libia per un altro anno,  la coalizione è costantemente alla ricerca della prova di crimini di sangue di Gheddafi, quindi la relazione di un testimone oculare è molto importante e significativa. I libici danno interamente supporto a  Muammar Gheddafi – il  noto regista italiano documentarista Fulvio Grimaldi ha sfatato il mito della causa della guerra  in Jamahiriya.        


LIBIA:FERMIAMO IL MASSACRO

GIU’ LE MANI DALLA LIBIA


Da oltre due mesi il territorio libico è teatro dei bombardamenti della cosiddetta coalizione dei volenterosi, inizialmente formatasi nel quadro della risoluzione 1973 dell’Onu, ma immediatamente ricompattatasi sotto le più esplicite insegne della Nato. Questo passaggio di comando non è un evento da sottovalutare. Anzitutto, la risoluzione in esame aveva previsto l’imposizione di una no-fly zone sui cieli del territorio nazionale, volta ad impedire che la presidenza e il governo della Gran Jamāhīriyya di Libia popolare e socialista, proseguissero nella repressione degli insorti sollevatisi in alcuni distretti della Cirenaica. Questo provvedimento implicava come logica conseguenza militare, che potessero essere colpiti solo i principali luoghi di rifornimento aereo di Gheddafi. Tutto ciò, invece, è stato ampiamente superato, sin dalla prima notte di bombardamenti, durante la quale la marina statunitense ha sganciato ben 110 missili BGM-109 tomahawk, ossia ordigni da crociera progettati sin dai primi anni Settanta, che contengono una testata nucleare di tipo W-80, dotati di una potenza esplosiva originariamente compresa tra i 5 e i 150 kiloton. Per avere un’idea della versione per obiettivi di terra, è possibile osservarlo in questo video sperimentale:
Gà in quei primi giorni era chiaro che la coalizione atlantica (principalmente composta da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, col supporto di Norvegia, Italia, Qatar e Repubblica Ceca) stava intervenendo in maniera massiccia, oltrepassando le ragioni della missione stabilita in sede ONU. Per di più, dei simili ordigni o gli stessi missili tattici anti-carro e anti-radar AGM-65 Maverick eAGM-88 HARM tradizionalmente trasportati dai caccia F-16, non garantiscono una precisione di tiro assoluta, oltre al fatto che la dimensione simultanea delle guerre negli ultimi venti anni (soprattutto a partire dall’operazione Desert Storm in Iraq nel 1991) non concepisce più alcuna sequenzialità all’interno del teatro operativo, tanto più in una circostanza come quella libica, dove, in base alla risoluzione Onu, per ora, la discesa a terra non è consentita alle truppe della coalizione atlantica. Il confronto terrestre, dunque, al momento resta soltanto quello interno al Paese tra l’esercito regolare di Gheddafi e gli insorti e/o mercenari della Cirenaica, per altro già da tempo pesantemente armati da agenti stranieri, presumibilmente francesi, egiziani, americani e britannici. Tuttavia, questo vincolo non consente in alcun modo di considerare quella della Nato come una semplice operazione di sicurezza e di supporto. Il divieto di scendere a terra stabilito dalla risoluzione 1973, è stato semplicemente aggirato attraverso un accerchiamento aero-navale che stringe la Libia nella morsa di un confronto totalmente sproporzionato sia sul piano politico che su quello militare. Malgrado le considerazioni della classe dirigente italiana, non c’è alcun modo per indorare la pillola. La coalizione atlantica è in guerra e, con lei, l’Italia: il comando dell’operazione di sfondamento Odissey Dawn è stato coordinato presso la base di Capodichino, diversi cacciabombardieri in dotazione all’Esercito hanno partecipato alle missioni sui cieli della Libia e la Portaerei Garibaldi (dotata di lanciamissili, lanciasiluri e di una capacità di carico massima di 12 cacciabombardieri AV-8B) è tutt’ora impegnata al largo delle coste libiche nelle acque del Golfo della Sirte.
Ormai è evidente che:
-          La risoluzione Onu è stata oltrepassata e violata, anche alla luce delle nuove prove che hanno documentato la quasi completa inconsistenza dei principali capi d’imputazione contro Gheddafi (fosse comuni poi rivelatesi inesistenti, massacri mai filmati, bombardamenti sulla folla mai documentati ecc. …)
-          La Libia è vittima di un’ennesima aggressione della Nato, politicamente per nulla diversa da quella contro la Serbia nel 1999 e da quella contro l’Iraq nel 2003, per scopi totalmente geopolitici (approvvigionamento petrolifero e insediamento di un governo non ostile a Washington) e geo-strategici (espansione della sfera d’influenza della Nato, attraverso il comando Africom), volti al contenimento di potenze rivali nei fondamentale scenari del Vicino Oriente e del Mediterraneo.
-          L’Italia è a tutti gli effetti un membro della coalizione atlantica e sta svolgendo un ruolo attivo all’interno del teatro operativo in Libia.
Eppure, stavolta, a distanza di otto anni dall’avvio dello sciagurato intervento in Iraq, nessun movimento, partito o gruppo è riuscito ad alzare una voce forte e decisa contro questa aggressione imperialista, tanto più a sinistra e nel mondo tradizionalmente “pacifista”, dove si è sostenuta la linea imperialista e neo-colonialista imposta da Obama, da Cameron e da Sarkozy, e dove addirittura le opinioni puramente personali e umorali in merito a Gheddafi hanno prevalso su qualsiasi ragionamento strategico e politico a lungo termine. Preso atto del fallimento storico e politico di queste componenti della società civile, e dell’impossibilità per le ragioni anti-imperialiste di avere una seria rappresentanza all’interno di istituzioni e grandi organi di stampa, risulta opportuno utilizzare al meglio la rete e qualunque mezzo a disposizione per sensibilizzare la pubblica opinione nazionale e mobilitarne le coscienze, affinché sia possibile organizzare una manifestazione popolare unitaria, per chiedere l’immediato ritiro delle truppe italiane dalla missione in Libia e da tutte le missioni per conto della Nato e degli Stati Uniti d’America, e per chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, del Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e del Ministro degli Esteri, Franco Frattini, in seguito alla gravissima violazione degli accordi bilaterali tra Italia e Libia, stabiliti nel 2008 all’interno del Trattato di Amicizia di Bengasi.

Per adesioni, lasciate un commento o scrivete, indicando generalità e proposte, all’indirizzo di posta elettronica: rivistastrategos@hotmail.it

TONI NEGRI,GIORGIO NAPOLITANO,CUCCIARI,CHI SONO COSTORO IN REALTA'

DA STEFANO ZECCHINELLI RINGRAZIANDOLO

venerdì 1 luglio 2011

I DISUMANI CRIMINI DI GUERRA DEI RIBELLI LIBICI APPOGGIATI DA OBAMA



 Postato il Martedì, 28 giugno @ 21:25:00 CDT di supervice
Guardate quanto sono belli quelli che l’Occidente sostiene in Libia
DI SUSAN LINDAUER
Ex agente CIA operativo in Libia
Rense.com
La NATO ha scatenato la sua propaganda in Libia per giustificare la sua "guerra umanitaria" contro il governo di Moammar Gheddafi. Fino ad ora, la NATO ci è ben riuscita perché la gente comune in tutto il mondo non ha accesso alle fonti d'intelligence su cui basare le propria opinione. Da ex agente CIA che si è occupata di Libia presso le Nazioni Unite dal 1995 al 2003 durante le negoziazioni per il processo Lockerbie, mi sento obbligata a rompere i miei legami con questa propaganda per valutare le prove a mia disposizione.

Per rispondere alle numerose domande, riporterò notizie di primaria importanza che ricevo giornalmente dalle mie fonti di Tripoli. La documentazione video dei rifugiati libici è stata raccolta da una commissione d’indagine chiamata "Cittadini Globali per la Pace in Libia". La squadra investigativa comprende europei, africani, americani e avvocati internazionali a difesa dei diritti umani, che stanno preparando accuse per Crimini di Guerra contro la NATO. Giudicando da questi video, i danni che la NATO dovrebbe risarcire alla Libia sono davvero immensi.
Intanto, è evidente che la NATO ha grossolanamente distorto i fatti alle Nazioni Unite per poter giustificare un'azione militare contro Gheddafi. Gran Bretagna e Francia si sono fidati di una pessima intelligence da fonti inattendibili, cercando di guadagnare forza dal conflitto. Un’indagine più attenta avrebbe mostrato che sono i ribelli della NATO che sono colpevoli di crimini di guerra e non certo le milizie di Gheddafi. Le sanzioni dovrebbero essere depennate e la NATO dovrebbe schierare le sue forze armate alle spalle di Gheddafi per difendere la gente libica.
Non scherzare mai col fuoco, e neanche con una spiaI video ritraggono atrocità indegne. Ci sono due ragioni importanti del perché i ribelli NATO avrebbero commesso questi atti. Intanto, commettendo crimini di guerra, i ribelli NATO hanno sviluppato una strategia per provocare panico e confusione nella strada, dove possono controllare le persone. Hanno spaventato la loro opposizione fino a renderla silente e sottomessa. La gente comune libica può vedere con i propri occhi che i ribelli libici sono onnipotenti, protetti dalla NATO e dalle strutture della CIA. I lealisti di Gheddafi devono chiudere la bocca per non dover affrontare terribili conseguenze.
Allo stesso tempo, i ribelli libici hanno trovato il sistema per condizionare la NATO e dare e accendere i motori della "Guerra Umanitaria". Per una qualche ragione, il mondo è arrivato a credere che il governo di Gheddafi, dopo 41 anni di governo in cui non si ha notizia di attacchi contro la sua gente, è diventato improvvisamente colpevole dei delitti più efferati.
Coloro che hanno studiato la Libia da vicino hanno convinzioni del tutto opposte. Storicamente, Gheddafi è stato così tenace e protettivo con la sua gente che ha rifiutato di consegnare due suoi cittadini per il processo Lockerbie a fronte di anni di sanzioni della Nazioni Unite. Gheddafi sapeva che gli uomini erano innocenti e che non avrebbero avuto un giusto processo. Questo perché la storia del Lockerbie era un’operazione false flag per nascondere lo sporco coinvolgimento della CIA nel traffico d’eroina che usciva dalla Valle della Bekaa in Libano durante la crisi del sequestro di Terry Anderson. Un teamcongiunto di investigatori di CIA, FBI e dell’Intelligence della Difesa stavano volando quel giorno sul volo Pan Am 103, diretti a Washington per smascherare il cartello dell’eroina, quando l’aereo è esploso sopra Lockerbie, in Scozia. La Libia è stata messa in mezzo come capro espiatorio, ma come nell’11 settembre la verità non ha voluto morire. E Gheddafi si è rifiutato di farsi da parte. È rimasto al fianco del suo popolo, malgrado le punizioni internazionali.
Le supposizioni di Gheddafi si sono poi dimostrate corrette. In uno dei più vergognosi episodi di corruzione di sempre che si sono visti nelle Corti Internazionali, gli Stati Uniti si sono comprati due testimoni al processo Lockerbie con un pagamento di 4 milioni di dollari. Dopo che i due testimoni hanno ammesso e confessato i pagamenti, l’unico libico incarcerato per la bomba del Pan Am 103, Abdelbasset Megrahi, è riuscito a ottenere un "rilascio compassionevole" dalle prigioni scozzesi nell’agosto del 2009, in modo da poter tornare a casa per morire di cancro.
La azioni di Gheddafi rivelano molto del suo carattere. Da vero leader, potrebbe buttare la sua gente in pasto ai lupi? O abbandonarla per convenienza? Sappiamo di no. Ritiene che i cittadini libici siano cosa sua. Li protegge non importa quale sia il costo da sostenere.
Questi video sono rivelatori di realtà. Ironicamente, pretendendo che le forze di Gheddafi fossero state responsabili specificamente degli stupri, la NATO ha fatto un’ammissione plateale che i Crimini di Guerra in Libia sono realmente avvenuti. I titoli di testa, secondo cui Gheddafi ha distribuito il Viagra per mettere la frenesia in corpo ai suoi soldati per facilitare gli stupri, suonavano davvero bene sulla CNN. Comunque, l’ex Parlamentare Cynthia McKinney ha chiarito che l’unico grande acquirente di Viagra spedito poi in Libia è stato lo stesso governo degli Stati Uniti, che ha consegnato le Pilloline Blu ai soldati ribelli per dargli forza nella battaglia.
Questa strategia si è ritorta contro. La gente comune in Libia sta fuggendo dalle roccaforti dei ribelli per cercare la protezione offerta dall’autorità centrale di Gheddafi.
I Cattivi RagazziQuesti video mi sembrano tanto simili a quelli di Al Qaeda. Non prendete le mie parole per oro colato. Guardate voi stessi e fatevene un’idea. (Nota dell’Editore – Immagini Estremamente Crude – Fate Attenzione). Sono su www.FederalJack.com in un sito speciale, www.obamaslibya.com, perché ha una sicurezza notevole e un coraggio a prova di bomba per diffondere queste verità. FederalJack.com non arretrerà di un millimetro e altri video verranno aggiunti nelle prossime settimane.
Il primo video mostra un ribelle che decapita un soldato libico. Se vi sembra di essere in Iraq, perdindirindina… la più alta percentuale di combattenti stranieri in Iraq (e in Cecenia e in Afghanistan) venivano dalla Libia Orientale. Sfortunamente per la NATO, non si può negare che questo video sia stato girato in Libia: gli uomini parlano un dialetto arabo con il suo accento particolare.
Il secondo video ci mostra un filmato raccapricciante di un ribelle libico che tagliuzza la carne marcita di un soldato morto e la mette nelle mani dei prigionieri di guerra libici messi in riga per obbligarli a mangiarla.
Un altro video mostra un gruppo di ribelli che sodomizzano un civile con una pistola. Un altro ritrae un gruppo di ribelli che impiccano e decapitano un soldato libico.
Un altro ci fa vedere agenti CIA che operano a fianco delle forze ribelli, pattugliando nei camion: la prova che le forze USA sono già in Libia in violazione della promessa fatta dal Presidente Obama al Congresso di non inviare persone sul posto.
Un’altra ripresa ci mostra alcuni soldati libici morti con le gole tagliate, stesi sul retro di un automezzo. Questi omicidi violano la Convenzione di Ginevra, che protegge i soldati nemici dopo la cattura. Nell’eccitazione, i ribelli NATO hanno spinto uno spettatore terrorizzato a filmare il macello e a dire che ne erano responsabili le forze di Gheddafi. Dopo di che, l’uomo del video ha perso la sua famiglia e si è allontanato dalla roccaforte dei ribelli. Così il video ha raggiunto la squadra d’indagine a Tripoli.
Si trova tutto su www.obamasLibya.com, ospitato dal Federal Jack, che ringraziamo infinitamente per avere le palle di mostrare la verità, cosa che manca totalmente ai corporate media. È una cosa talmente gretta che non si capisce come la NATO possa aver pensato di affidare a questi ribelli una qualsiasileadership.
Lo stupro come arma di guerraPeggio di quanto pensaste, vero? Ma a questo punto è ormai divenuto evidente che i ribelli stanno usando lo stupro come una punizione nel periodo di guerra per le famiglie pro-Gheddafi o per quelle "neutrali". Nella cultura islamica, tutta la famiglia si sente stigmatizzata dopo uno stupro, una sorta di punizione collettiva.
Proprio adesso un team di avvocati donne a difesa dei diritti umani stanno intervistando le vittime delle violenze. Qui potrete trovare report di due persone che hanno assistito agli stupri e di altri testimoni oculari. Per le dichiarazioni degli avvocati sugli aspetti più generali, andate su www.obamaslibya.com.
Comunque queste non sono le storie più scioccanti. Il problema è viaggiare per centinaia di chilometri attraverso posti di blocco e bombardamenti. Per chiarire la cosa, il 22 giugno alcuni investigatori non governativi stanno percorrendo 250 chilometri per filmare un ragazzo che è stato castrato e a cui sono stati strappati tutti e due gli occhi dai ribelli NATO come forma di punizione per aver rifiutato di unirsi alla loro unità paramilitare.
Un’altra ripresa che è stata raccolta viene da un padre, che descrive il rapimento della figlia vergine, che fa parte di una famiglia pro-Gheddafi. Dopo averla strappata dalla casa con la pistola puntata e averla portata a uno stupro di gruppo, i ribelli NATO le hanno tagliato i seni con un coltello e lasciata morire di emorragia.
Gli investigatori dei diritti umani stanno intervistando una donna libica di Zawia che è sopravvissuta, dopo un brutale stupro collettivo, al taglio delle mammelle. Miracolosamente, gli scioccati testimoni sono riusciti a salvarle la vita dopo che gli eccitati ribelli se ne erano andati, sparando raffiche al cielo. È stata ricoverata, ma è troppo compromessa fisicamente e mentalmente per poter reggere un’intervista in questo momento. Gli avvocati internazionali dei diritti umani sono in posizione di stallo.
Siamo urgentemente alla ricerca di uno sponsor americano per far sì che questa donna libica possa essere sottoposta a una chirurgia ricostruttiva negli Stati Uniti o in Europea.
Il 19 giugno i soldati di Gheddafi sono entrati a Misurata per soccorrere un’altra sopravvissuta dalle violenze sessuali. La giovane donna era stata rapita e tenuta in ostaggio per venti giorni. Le forze ribelli l’hanno stuprata in gruppo ogni singolo giorno fino a che le truppe di Gheddafi sono riuscite a romperne le linee e a salvarle la vita.
Davvero una missione umanitaria della NATO. È chiaro che la NATO è stata circuita in modo grossolano e dovrebbe smetterla una volta per tutte di proteggere questi ribelli che si sono dimostrati mostruosamente insolenti verso il popolo libico. I contribuenti USA stanno addestrando dei nuovi talebani per costringere la ente libica alla sottomissione, mentre l’Occidente mette a rischio la vita della Libia.
Ma la NATO ha fallito nel prendere in dovuta considerazione il carattere della popolazione libica. La Libia ha una storia millenaria e tradizioni di resistenza per difendere la propria sovranità dalle invasioni straniere. Le famiglie libiche e i leader tribali sono determinati del chiedere i danni da tutti i paesi arabi e della NATO che hanno supportato i ribelli. Fino a che la NATO fornirà addestramento, uniformi, fucili d’assalto, jeep e mezzi di trasporto, consulenti sul posto e forza aerea, sarà costretta a prendersi la responsabilità di questi crimini. I danni economici della NATO verranno sottratti dai fondi destinati ai propri cittadini per l’educazione, la tutela della salute, le pensioni, le università, strade, ponti, chi più ne ha più ne metta.
Patrick Haseldine, un esperto britannico del conflitto libico con la NATO, ha valutato i danni provocati dal suo paese in 2,8 miliardi di dollari.
Tutto questo per implorare di sapere perché il governo della NATO voglia sostenere questi ribelli? Davvero, tutti noi ci dovremmo fare domande molto importanti.
Il Presidente Obama dovrebbe spendere tutti questi soldi duramente guadagnati dalla classe media per finanziare questa guerra? Perché l’America si deve assumere il ruolo di addestramento della forze di Al Qaeda e agire da sostenitrice di Al Qaeda? Mentre la nostra grande nazioni piange per i numeri in rosso? E mentre gli americani lottano per trovare lavoro e combattono con i mutui da pagare? Sapendo che i nostri soldati sono esausti dopo altre due guerre combattute con gli stessi ribelli di Al Qaeda in Iraq e in Afghanistan?
E poi per quale preciso motivo l’America dovrebbe sostenere la NATO per permettere a britannici e francesi di rivivere le glorie passate dei giorni degli Imperi? Vale la pena mettere a rischio il nostro di Impero e la nostra prosperità? Veramente?
Questi video ci mostrano una verità totalmente diversa. La CIA andrà fuori di testa per il fatto che io li abbia pubblicati. Ma dei bravi agenti dell’Intelligencedovrebbero sempre essere brutalmente onesti. Non ci deve venir nascosta una verità tanto agghiacciante. Dovremmo ricevere quelle informazioni di cui ileader e la comunità hanno bisogno per intraprendere le scelte politiche più oculate. E invece siamo di fronte a una pessima, davvero pessima intelligence. Ma sbaglierei se vi dovessi risparmiare tutto questo.
Come ex agente USA, gli Stati Uniti dovrebbero rompere i legami con i ribelli libici e tagliare i finanziamenti all’istante.
Poi ognuno decide per sé.

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Fonte: http://www.rense.com/general94/obamb.htm
23.06.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE