mercoledì 31 agosto 2011

LIBIA:LE ORE DELL'ASSALTO FINALE


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Parla un'imprenditrice italiana rimasta a Tripoli: tante bugie dai giornalisti e vergogna di far parte della Nato
Per Tiziana Gamannossi, imprenditrice italiana a Tripoli, non esistono più "buongiorno" da sabato, quando i ribelli con la copertura aerea della Nato, hanno attaccato la capitale libica.

Il telefono e internet funzionano a singhiozzo e Gamannossi, dopo averci tranquillizati sul suo stato di salute, racconta a PeaceReporter i giorni dell'assalto finale.

"Le tv e i giornali stanno raccontando un sacco di sciocchezze". Stando alla testimonianza dell'imprenditrice italiana, Seif Al-Islam Gheddafi non sarebbe mai stato arrestato. Al contrario, da diversi giorni è all'interno dell'hotel Rixos in compagnia di molti ministri del rais. Nello stesso hotel si trovano anche tutti i giornalisti e i pacifisti.
Tante zone della città sono nelle mani dei ribelli, ma si combatte ancora a Buslim e poi rimane l'incognita del Rixos. Potranno i ribelli attaccare l'edificio dove si trovano anche gli inviati di mezzo mondo?

Sabato notte anche Tiziana Gamannossi è rimasta a dormire all'interno del Rixos dove era andata per collegarsi a internet. Troppo pericoloso tornare indietro verso Tajura, a casa sua. Solo domenica pomeriggio ha potuto farvi rientro. 

I ribelli hanno installato diversi check point
 per isolare i quartieri che non sono ancora sotto il loro controllo. Anche la caserma di Bab El Azizia è nelle mani degli insorti, ma rimane il fatto che l'edificio era stato abbandonato in precedenza e, a quanto pare, gran parte dell'establishment si trova all'interno del Rixos.

Nessuno sa dove sia, invece, Mumammar Gheddafi. Stesso mistero su dove si trovi l'altro figlio, Khamis, il comandante della 32esima brigata. Sulle pagine dei giornali abbiamo letto di cecchini e mercenari di Gheddafi che seminano il panico nelle strade della città: "Non mi riusulta niente di tutto ciò", dice Gamannossi, "nessun cecchino e nessun mercenario per Gheddafi...  nelle file dei ribelli sappiamo che ci sono dei mercenari".
L'imprenditrice che il 18 marzo non ha voluto abbandonare Tripoli, quando l'ambasciata italiana ha chiuso i battenti, è delusa e amareggiata per come sia stata gestita la questione libica: "C'è da vergognarsi di far parte della Nato. Tripoli ha sempre chiesto una soluzione diplomatica, ma la Nato ha sempre rifiutato questa via".
Alberto TundoNicola Sessa

domenica 28 agosto 2011

LIBIA:FRATELLO GHEDDAFY


UN GRAZIE PARTICOLARMENTE SENTITO ALL'AMICA MARIA PIA

LIBIA:“Dove non c’è guerra, bisogna inventarla per fare scambi”(Rothschild)


La macelleria umanitaria dell’invasione NATO in Libia

“Dove non c’è guerra, bisogna inventarla per fare scambi”(Rothschild)

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Le agenzie e le catene mediatiche internazionali che hanno decretato la “caduta” prematura del presidente libico sono concordi nell’apprezzamento. Tripoli, la capitale della Libia, vive uno stato di anarchia e di “guerra civile”. Nessuno controlla e le uniche certezze sono il caos e l’incertezza. In questo scenario si adombra la possibilità che i “bombardamenti umanitari” del NATO – da leggersi come la distruzione della Libia e massacro di decine di migliaia di civili durante cinque mesi – si trasformino in un’”invasione terrestre umanitaria” per controllare il petrolio e per rendere governabile il Paese.
La capitale della Libia è simile a una vera macelleria umana, è tutto un caos, anarchia, incertezza, e senza punti precisi delle posizioni nemiche.
Si parla di una guerra urbana sanguinosa e senza parametri, con esecuzioni, torture e “battute di caccia” notturne delle fazioni alleati civili, tanto del governo quanto dei mercenari. Gli ospedali sono collassati per i feriti e mutilati che non riescono a essere curati.
I morti, come era già avvenuto in Iraq, rimangono ore nel mezzo delle strade senza essere raccolti. Non c’è quasi più elettricità, non ci sono servizi essenziali, l’attività economica è paralizzata e si prevede una catastrofe alimentaria. Le cifre dei morti e dei feriti nelle ultime 72 ore arrivano a migliaia, alcuni parlano di tremila morti e altri del doppio.
La confusione e la manipolazione mediatica per favorire gli invasori hanno toccato livelli impensabili. Quello che sembrava una “passeggiata” per la coalizione imperialista USA-NATO che ha formato e coordinato i gruppi mercenari golpisti, si è complicata, finendo a brandelli.
Gheddafi, con una mossa tattica, si è trasformato in un “fantasma” che è ovunque e in nessun luogo. Con quello che rimane in piedi della sua linea di comando, il leader libico ha concentrato la sua logistica e le sue truppe nei punti più forti.
Con truppe, carri armati e batterie che sembravano emergere dalle cantine, quello che rimane dell’esercito del presidente libico ha bombardato e attaccato questo mercoledì i gruppi mercenari in varie zone di Tripoli.
La realtà, descritta parzialmente dai corrispondenti stranieri, manda all’aria il supposto controllo attribuito alle forze dei ribelli presenti nella capitale della Libia.
Quello che era prima un nemico “visibile”, Gheddafi ed il suo esercito, ora si è trasformato in un nemico “invisibile” che attacca e si dilegua.
Parallelamente, un’azione di guerra asimmetrica, realizzata dalla popolazione leale, realizza imboscate, attentati e azioni di guerriglia urbana contro i gruppi mercenari e i comandi e gli ufficiali delle forze speciali e diintelligence di Stati Uniti, Regno Unito e Israele, che progettano e coordinano le iniziative di presa e di controllo di Tripoli.
In ventiquattro ore, dopo della presa del bunker presidenziale da parte dei ribelli, l’atmosfera, tra i capi dei mercenari e i leader delle potenze invasore, è passata dall’euforia trionfalistica all’incertezza.
Analisti europei e statunitensi parlano già di una “trappola” per gli invasori. Parallelamente, la stampa internazionale, spina dorsale dell’”informazione” della coalizione USA-UE, chiede quasi apertamente che gli USA e la NATO schierino le sue truppe direttamente in Libia.
Dal martedì, i commentatori e gli analisti di alcune emittenti come la CNN hanno auspicato un”intervento internazionale” per evitare che la Libia cada nel caos dei “gruppi fondamentalisti” che integrano il comando “ribelle” del CNT.
La percezione presente nei comandi imperialistici degli Stati Uniti e dell’Europa è che le schiere dei “ribelli” sono quasi un mosaico delinquenziale di gruppi mercenari fondamentalisti di varia estrazione, che una volta al potere lottano tra sé per la spartizione del bottino di guerra.
Questo è il punto centrale che oscura e rende impraticabile la strategia di conquista della Libia senza sacrificio di soldati e senza un costo politico per le potenze della coalizione USA-NATO.
Nessun analista vede un futuro per un governo fantoccio (come in Iraq o in Afghanistan) formato da gruppi di mercenari addestrati dalla CIA, la cui unica esperienza è quella di combattere su mandato altrui e di arraffare denaro e prebende.
E sono innumerevoli le versioni, uscite principalmente dei bunker del potere statunitense ed europeo, che danno per scontato un piano militare e un calendario per le potenze imperialiste, con gli Stati Uniti in testa, per imporre la “pace” in Libia con basi militari e soldati come in Iraq ed Afghanistan.
Nel frattempo, gli obiettivi e i meccanismi economici che hanno alimentato l’operazione militare di frazionamento della Libia e il massacro della sua popolazione civile si sono già messi in movimento.
Mentre i dirigenti e i funzionari imperialisti preparano un governo collaborazionista di “transizione”, le grandi aziende, le banche e l’industria bellica USA-UE preparano lo sbarco in Libia sotto la solita litania della “ricostruzione” delle infrastrutture e dell’economia del paese, distrutte dai bombardamenti delle stesse potenze che arrivano con il rango di “salvatori”.
Gli Stati Uniti e le potenze della NATO hanno già deciso di sbloccare i beni libici presente all’estero per poter consentire alla nuova ‘amministrazione di comprare armi ai militari, alle industrie petrolifere di ricostruire l’industria petrolifera e il mercato libico, e alle multinazionale e ai gruppi finanziari di spartirsi con efficacia il bottino della “ricostruzione” della Libia.
E la Libia, al costo della sua distruzione, del massacro collettivo e della crisi umanitaria, conferma ancora la piena validità del principio basilare di Rothschild che guida storicamente le operazioni imperiali di conquista: “Dove non c’è guerra, bisogna inventarla per fare scambi.”


LIBIA:LA VERITA' CENSURATA


Thierry Meyssan: la Verità censurata

ENGLISH – ITALIANO

Thierry Meyssan del Réseau Voltaire presente a Tripoli, tra l’altro minacciato di morte poichè giornalista indipendente, denuncia che la Nato fa strage bombardando di tutto e uccidendo 1.300 persone in poche ore ma Repubblica on line scrive che Gheddafi bombarda la folla. Tripoli e la Libia non si sono mai sollevati, semmai sono stati stremati dai bombardamenti degli aggressori. Anche il giornalista Mahdi Darius Nazemroaya è stato minacciato di morte.
La Libia di Gheddafi:
-Indennità di disoccupazione: 730$ mensili
(in Libia la vita costa 1/3 rispetto a qui)
Pil pro-capite: 14.192$ – DEBITO/PIL: 3.3%
(secondo il sito della CIA al 2010 è il paese meno indebitato al mondo)
https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/rankorder/2186ran…
-Ogni membro di una famiglia riceve dallo Stato 1000$ annuali
-Per ogni nuovo nato lo Stato dona alla famiglia 7000$
-Gli sposi ricevono 64.000$ per l’acquisto di una casa
-Istruzione ed università all’estero a carico dello Stato
-Prezzi simbolici dei prodotti alimentari base per le famiglie numerose
-Erogazione gratuita di prodotti medicinali e farmaceutici
-1 litro di benzina costa 0,14$ dunque è più economica dell’acqua
-Energia elettrica gratuita
-All’apertura di un’attività personale si riceve un finanziamento statale di 20.000$
-Per l’acquisto di una vettura il 50% è versato dallo Stato
-Prestiti per l’acquisto di un auto o di una casa senza alcun interesse
-Imposte e tasse extra PROBITE
http://tipggita32.wordpress.com/2011/04/22/eloquent-facts-of-the-socialist-li…
L’enerome consenso che il grande Gheddafi riscuote presso il suo grande popolo:
http://www.youtube.com/watch?v=cHYZb-vLLJE&feature=channel_video_title
Studenti libici arrestati in itaGlia per aver difeso la Verità uccisa dai giornali itaGliani:
http://nazionesiciliana.splinder.com/post/24694697/liberate-e-lasciate-in-pac…
Falsificazione della Realtà:
http://www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/6661-nebbia-di-guerra.html
La piazza dei festeggiamenti dei “ribelli” non si trova a Tripoli.
Tipico crimine dei ribelli affibiato a Gheddafi dalla proapaganda calunniatrice:
http://www.youtube.com/user/Soldior#p/f/0/ItP6EvslHD4
Il colonello Gheddafi: «Morte o vittoria contro l’aggressore».
L’unica soluzione per arrivare alla pace è che la NATO si ritiri e la smetta di compiere genocidi.
Crimini dei ribelli a Bengasi su questo canale:
http://www.youtube.com/user/TheLibyaSOS