giovedì 22 settembre 2011

LIBIA:QUANDO L'INFORMAZIONE BUGIARDA NON SA PIU' CHE PESCI PRENDERE


UN SENTITISSIMO RINGRAZIAMENTO A FULVIO GRIMALDI!Chiaviche proprio
"Anche Gheddafi si è reso conto che stava perdendo la guerra della propaganda. Ed è corso ai ripari. Assoldando giornalisti, spin doctor e testimonial di ogni risma cui affidare la propria verità sugli avvenimenti in corso. In questa disperata guerra contro il tempo (e contro la Storia) ha avuto l’appoggio di alcune nazioni amiche (soprattutto Russia e Venezuela) ma anche di giornali, gruppi ed associazioni, sia di destra che di sinistra, che per motivi politici e ideologici, in nome spesso dell’anti-imperialismo e dell’anti-americanismo, si sono prontamente schierati dalla sua parte. Si è venuta così a creare una strana compagnia di giro, che vede mano nella mano Thierry Meyssan e il suo Reseau Voltaire, la tv russa all-news RT, Giulietto Chiesa e i suoi boys di Megachip, la passionaria italiana di Tripoli Tiziana Gamannossi, le veline-gheddafine dell’agenzia HostessWeb e un drappello sparuto di giornalisti pacifisti come Marinella Correggia e Fulvio Grimaldi, che a Tripoli si sono lasciati ingannare come pivelli, accontentandosi di vedere solo quello che faceva comodo al regime"
Vedasi: http://ferrivecchi.wordpress.com/2011/09/04/guerra-di-libia-vero-e-falso-in-rete/

Il nobile testo qui sopra è stato diffuso sul link indicato e in altri modi da tre esemplari di assoluto prestigio e merito della categoria giornalistica come si è andata evolvendo nei tempi della libertà d’informazione sotto dittatura della comunicazione e del conseguente mercenariato mediatico. Da questo postribolo si sono affacciati tre embedded di assoluta fiducia: Amedeo Ricucci , Cristiano Tinazzi (entrambi cavalli di razza della Rai berlusconizzata) e Massimo Mazza detto “Mazzetta” (nomen omen e, anche, nomina sunt consequentia rerum). Di Tinazzi mi fa un po’ senso occuparmi e quindi lo lascio lì, sul podio dei Donatelli d’oro per la diffamazione e la diffusione di notizie false e tendenziose. Lo squadrista non si rinnega mai: questo Tinazzi nel 1999 era candidato del neonazista Fronte Sociale Nazionale. Dal 2003 al 2006 ha bazzicato con la cosca Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini. Ogni cosa che da simile fogna viene rigurgitata è di un’evidenza Nato solare.

Quanto al Ricucci, l’ex-collega Rai lo incontrai a Tripoli, a maggio, nell’ufficio della Fact Finding Commission messa in piedi da Tiziana Gamannossi, coraggiosa imprenditrice italiana, per gettare nelle fauci degli embedded qualche osso di verità. Rimasto ovviamente immasticabile per i destinatari. Ricucci si arruffianava la FFC e Tiziana per essere agevolato alla calunnia e alla menzogna nella sua puntatina a Tripoli. Uscito dall’intento con in bocca le ossa rotte delle migliaia di civili trucidati dai suoi mandanti, la polvere di scuole, case e ospedali frantumati e con brani di pelle di gheddafiani e neri scuoiati, arrostiti e appesi, li ha tosto sputati per andarsi poi a sciacquare la bocca con le veline Nato su eroismi e trionfi ribelli e nefandezze delle “milizie” gheddafiane. Da queste altezze fisiologiche e morali, ha poi assegnato al soldo di Gheddafi “giornalisti, spin doctor (falsari) e testimonial di ogni risma”: le televisioni russe e venezuelane (e magari i satelliti che hanno sbugiardato la fola dei bombardamenti di Muammar sulla propria gente e Amnesty e i giornalisti anglosassoni che, per quanto strabici, hanno adocchiato barbarie bengasiane), che ovviamente la Nato ha mancato di bombardare come quelle libiche; la “compagnia di giro che comprende Giulietto Chiesa e i suoi boys di Megachip, Tiziana, Marinella Correggia (con Dinucci, l’ultima trincea di decenza nel “manifesto”) e, oddio, il sottoscritto.
Alla luce del “soldo di Gheddafi” che ci inonda la cassaforte, dove sostano anche le spese da noi sostenute di magra tasca propria per andare in Libia e venirne, saranno naturalmente poca cosa gli stipendi e i “benefits” Rai dei nostri attenti critici. Comprendiamo l’ardente matrice del loro intervento: l’invidia. Noi ricchi e vezzeggiati in prima squadra, loro miserelli in banchina. Conclude le contumelie – per noi una decorazione alla nostra verità -, la commiserazione: “Correggia e Grimaldi a Tripoli si sono lasciati ingannare come pivelli, accontentandosi di vedere solo quello che faceva comodo al regime”. Ingannati come pivelli dalle macerie sulla scuola dei bambini down, dagli arti mozzi degli estratti dalle macerie, dalle madri piegate in due con la foto del figlio in grembo, dalle mille e mille facce sorridenti che facevano da scudi umani a Bab el Azizieh per il loro leader, cioè il loro paese. Tutte comparse di regime. 
ferrivecchi.wordpress.com

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