martedì 17 maggio 2011

LE TORTURE DELL'INQUISIZIONE : MASTECTOMIA

Alcune torture erano elaborate non solo per infliggere dolore fisico, ma anche per sconvolgere la mente delle vittime.
La mastectomia era una di queste. Le mammelle e i capezzoli delle donne condannate per eresia, bestemmia, adulterio, ragazze madri, atti libidinosi, aborto auto procurato, magia bianca erotica e molto altro, erano lacerati per mezzo di strumenti di tortura e tenaglie a volte arroventate.
Uno di questi strumenti di tortura era lo strappaseni: dopo averne arroventato le 4 punte il carnefice straziava in masse informi il seno delle vittime.
Uno dei più orribili casi noti in cui fu usata questa tortura era quello di Anna Pappenheimer. Dopo essere già stata torturata con lo "strappado" ( http://www.facebook.com/notes/tu-lo-chiami-dio-ma-io-non-lo-conosco/le-torture-dellinquisizione-sospensione/220553021288542 ), fu spogliata, i suoi seni vennero asportati e, davanti ai suoi occhi, furono spinti a forza nelle bocche dei suoi figli adulti. Questa vergogna era più di una tortura fisica; l'esecuzione faceva una parodia sul ruolo di madre e nutrice della donna, imponendole un'estrema umiliazione.
In alcune regioni della Francia della Germania, fino al '700, questo attrezzo prese il nome di tarantola ed anche ragno spagnolo.

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