martedì 24 maggio 2011

mercoledì 18 maggio 2011

UN’AUTENTICA FACCIA DI MERDA MODERATA

La Moratti ha messo in atto un colpo basso, a pochi istanti dalla chiusura del talk show e senza che venisse data a Pisapia possibilità di replica. Un atto grave che mette a nudo i metodi di questa destra eversiva a cui le regole democratiche e il confronto sereno e pacato,vanno strette. Resta evidente a tutti che, un tale infame attacco, degno del peggiore dei mascalzoni, non è il frutto del cervellino della Moratti, ma un’imbeccata del Nano Padrone che, in maniera strumentale ha usato il sindaco uscente a fine di interesse particolare e strumento di propaganda “ad personam”.
Capire poi, se questo intervento a gamba tesa, abbia realmente prodotto dei vantaggi a Silvio Berlusconi, questo no ci è dato sapere. Sta di fatto, che il numero di preferenze che fanno riferimento al Premier, comparato con le precedenti amministrative, si è dimezzato, a conferma di una disaffezione conclamata che ne sancisce il suo tracollo. E’ per tanto lecito immaginare che, senza il sostegno del Cavaliere alla Moratti, le conseguenze sarebbero state ancora peggiori, consegnando così a Giuliano Piasapia, la vittoria al primo turno.
All’indomani della batosta, Berlusconi dichiara: “Per vincere al ballottaggio, bisogna far venire fuori la vera Faccia di Pisapia!!” Questa spudorata e volgare affermazione, sconfina nel delirio psicopatico, visto che la sua, di Faccia, è ben chiara e nota a tutti: “Amico di merende di Dell’Utri, datore di lavoro di Vittorio Mangano, fiduciario di Nicola Cosentino, apprendista muratore della P2 di Gelli, indagato per prostituzione minorile, collusione, concussione, corruzione, truffa, evasione fiscale e compagnia bella. E poi di seguito: “Non possiamo lasciare Milano nelle mani dei centri sociali e dell’estremismo!!” Qui ci troviamo di fronte a un caso psichiatrico e patologico grave, di dissociazione della personalità e della realtà, dove il concetto di verità viene sistematicamente relativizzato in ragione delle pulsioni che, gli avvenimenti, proiettano sulla malattia e che, la stessa, poi, traduce sull’individuo.
E’ il carnefice che trasfigura in vittima, accusando la stessa di carneficina!
Sarebbe comunque oltremodo auspicabile una città nelle mani dei “centri sociali” (concetto rassicurante), in alternativa ad una banda di criminali o società a delinquere di stampo mafioso.
Il comportamento infame, di una classe politica che, sistematicamente (in mancanza di proposte e di dati di fatto) annaspa nella spazzatura e nel passato degli avversari politici, per rendere più appetibile la sua opera di mistificazione e di contraffazione della realtà, è a dir poco sconcertante. Questo metodo vergognoso, in uso ai peggiori regimi autoritari, rischia di essere un messaggio negativo e destabilizzante nella formazione etica e morale dei nostri giovani, che lo assimileranno come comportamento lecito e retorico.
Diversamente da Giuliano Pisapia, quale passato glorioso possono vantare questi figuri che, con autocompiacimento vanesio, si auto-definiscono moderati e democratici ? Per cosa hanno lottato, e in nome di quali ideali? In quali piazze hanno manifestato il loro impegno, e per quali diritti? La tanto sbandierata e bistrattata libertà, con la quale, impunemente e indebitamente, amano riempirsi la bocca, è stata loro servita su di un piatto d’argento, frutto del sangue e del sacrificio di tanti italiani morti per la patria, la libertà e la giustizia. Da quale pulpito si permettono di giudicare il passato di un uomo onesto e consapevole come Pisapia, che ha speso la sua esistenza lottando contro le ingiustizie del potere e i privilegi di casta?
Chi sono i veri estremisti, i carnefici, i traditori della patria, i moderni fascisti del trasformismo moderato? Sono gli onesti Pisapia o i codardi berluscones?
Per questa marmaglia di farabutti, abbiamo speso fin troppe parole di indignazione, reprimendo rabbia e disgusto e troppi rospi ci siamo dovuti ingoiare nell’arco di quasi un ventennio, frustrando le nostre ragioni e mortificando la verità!
Adesso basta! E’ tempo di liberazione!
Oggi, l’antiberlusconismo (come l’antifascismo allora) è una moderna forma di resistenza – un atto dovuto, un dovere civile dal quale, nessuno, si può (o si dovrebbe) sottrarre.
Cacciamo il piccolo despota, una volta per sempre!
Gianni Tirelli

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