mercoledì 18 maggio 2011

LE TORTURE DELL'INQUISIZIONE.SQUARTAMENTO

LE TORTURE DELL'INQUISIZIONE: SQUARTAMENTO

pubblicata da Tu Lo Chiami Dio Ma Io Non Lo Conosco il giorno mercoledì 18 maggio 2011 alle ore 22.19
Lo squartamento fu una pratica che durò a lungo e consisteva nello smembrare il corpo del condannato per mezzo di accette o altri attrezzi da taglio. Spesso si faceva barbaramente a pezzi il corpo del condannato subito dopo l'eviscerazione ( http://www.facebook.com/notes/tu-lo-chiami-dio-ma-io-non-lo-conosco/le-torture-dellinquisizione-eviscerazione/221654234511754 ), per porre fine alle sue sofferenze.
Ma un metodo più famoso e teatrale era quello di legare il prigioniero con una grossa fune, sia all'altezza delle braccia che delle gambe; le funi erano poi assicurate a grosse sbarre di legno o di metallo che a sua volta venivano legate a dei cavalli, uno per ogni estremità della vittima. Gli animali erano indotti a dare dei piccoli strattoni che obbligavano il condannato ad implorare pietà o a fornire un'eventuale confessione. Quando i carnefici si ritenevano infine soddisfatti, frustavano le bestie contemporaneamente, incitandoli in direzioni opposte, in modo da fare a brandelli le membra.
Spesso e volentieri il corpo della vittima opponeva resistenza, cosicché i boia lo facevano a pezzi con delle accette, come fa un macellaio con la carne, fino a quando le membra si staccavano dal busto del prigioniero ancora vivo.

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