mercoledì 8 giugno 2011

INTIFADA:DALL'ETIMOLOGIA ALLA MESSA IN ATTO,FINO ALLA VITTORIA!

mercoledì 1 giugno 2011

INTIFADA - انتفاضة


 Intifāda (dall'araboانتفاضة "intervento", "sussulto") è un termine arabo che vuol significare nella fattispecie "rivolta", "sollevazione".La parola divenne il simbolo della rivolta palestinese contro l'occupazione israeliana e indica  anche  la debolezza del popolo palestinese e le loro sofferenze sotto l'occupazione israeliana.


Il termine è entrato nell'uso comune come nome con cui sono conosciute le rivolte arabe dirette a porre fine alla presenza israeliana in Palestina. L'Intifāda è uno degli aspetti più significativi degli anni recenti del conflitto israelo-palestinese.Con  questo termine si indicano due recenti campagne dirette a porre fine alla presenza israeliana in Palestina.

La Prima Intifada palestinese ha il suo inizio riconosciuto in un evento avvenuto nel 1987 quando un camion guidato da un colono israeliano travolge due taxi collettivi nel campo profughi di Jabaliya. Nell'incidente rimangono uccisi quattro palestinesi. Le violenze e le proteste perdono di intensità nel corso degli anni che seguono. Gli Accordi di Oslo (agosto 1993) e la creazione dell'Autorità Nazionale Palestinese sono considerati come i termini della conclusione della prima intifada palestinese.

La Seconda Intifada palestinese (nota anche come Intifāda di al-Aqsa) indica il violento riesplodere del confronto israelo-palestinese. Il suo inizio è databile al 28 settembre 2000 quando, l'allora capo dell'opposizione israeliana Ariel Sharon e il suo entourage di 1.000 uomini armati, entrano nel complesso della Spianata delle moschee di Gerusalemme dove sorgono le due antiche moschee (al-Aqsa e la Cupola della Roccia). La durata effettiva della seconda intifada è oggetto di discussione .
Il termine intifada è stato utlizzato anche da Muqtada al-Sadr, un esponente del "clero" sciita iracheno, per definire la sollevazione che mirava a porre fine all'occupazione militare statunitense dell'Iraq.
Il leader politico di HamasKhaled Meshaal, ha invocato una "terza Intifada palestinese" a seguito della guerra di Gaza avvenuta tra la fine del 2008 e all'inizio del 2009. Questa definizione non ha tuttavia avuto riscontro in una rivolta chiaramente identificabile.
L’orrendo crimine del regime sionista a Gaza ed il massacro di centinaia di uomini, donne e bambini innocenti, ha tolto nuovamente il velo dell’inganno che negli ultimi anni aveva coperto il volto sanguinario dei lupi sionisti

La tragedia di questo terribile accadimento è molto dura e toccante per ogni musulmano e per ogni essere umano cosciente e degno di qualsiasi angolo del mondo.  Certamente oggi il cuore del popolo di Egitto e Giordania e di altri paesi islamici piange sangue per questo massacro, che avviene dopo un prolungato blocco sulla Strisca di Gaza che impedisce il passaggio persino di alimenti e medicine.
Il criminale governo di Bush,  contribuisce, con questo grande crimine  oscurando ancor di più il volto del regime statunitense, aggiungendo ulteriori pagine al suo fascicolo di crimini di guerra. I governi europei, con la loro indifferenza e attraverso il loro sostegno complice in questa grande tragedia, hanno una volta ancora mostrato la falsità delle loro pretese di difesa dei diritti umani.  Non è forse arrivato il momento  di intervenire e proibire questo olocausto a cielo aperto?


Chiediamo ai mezzi di comunicazione e agli intellettuali di tutto il mondo, di riconoscere la propria responsabilità professionale e intellettuale. Seguendo l'esempio dello scrittore israeliano Ilan Pappe.







Per quanto tempo ancora organizzazioni in difesa dei diritti umani ed il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deve far  finta di non sapere ciò che sta succedendo  in Palestina?
Tutti  i potenti del mondo  sono responsabili della morte di donne, bambini e della gente indifesa di Gaza. Ogni musulmano che muore in questa legittima e sacrosanta difesa è un martire.


Attualmente il popolo palestinese è sotto assedio e  oppresso da Israele, la chiusura di qualsiasi  accesso , impedendo l'entrata di beni diprima necessità; il divieto di coltivare o di pescare perfino entro i limiti da  loro stabiliti: l'uso di pallottole e missili contro  pacifici manifestanti inermi (anche durante l'ultima commemorazione della Nakba, avvenuta il 15maggio 2011);la costruzione continua di nuovi insediamenti; la violazione di ben 74 risoluzioni delle Nazioni Unite.


INTIFADA E' LA DIFESA DEL POPOLO PALESTINESE CONTRO QUESTA OPPRESSIONE

                                           

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